Archivi per November 30, 1999

Come vi scrivevo in uno dei miei post precedenti, sto trascorrendo qualche mese nella città di Sydney, in Australia. Come chiunque sia stato in questa magnifica città, anche io ho potuto notare con piacere (e ammirazione) la grande efficienza e capillarità dei trasporti pubblici.

Proprio oggi, mentre mi trovavo sul bus che mi porta a casa ogni giorno, ho notato la campagna pubblicitaria che il governo del NSW (Nuovo Galles del Sud) sta portando avanti a supporto del nuovo piano per i trasporti per i prossimi 20 anni. Questo progetto ha assunto il nome di “NSW Long Term Transport Master Plan“, e nasce con un approccio ben diverso da quello di qualsiasi altro piano intrapreso in passato per finalità simili.

Le migliori parole per definire questo progetto sono quelle utilizzate dallo stesso governo del NSW:

The NSW Government is undertaking an inclusive approach to transport planning that will involve unprecedented collaboration with those whose livelihood depends on the quality of the transport network – customers.

Notiamo fin da subito (come si può leggere anche dalla documentazione ufficiale del progetto), come i cittadini, le imprese e le istituzioni locali non vengano più considerati come semplici “pedine”, ma finalmente come veri e propri “clienti” e “stakeholders”, fruitori di un servizio: il trasporto.

Si può quindi parlare di un approccio alla gestione della res publica che finalmente fa delle più moderne strategie di marketing relazionale uno strumento fondamentale per la gestione delle relazioni con i “clienti” e gli “stakeholder”- ovvero cittadini e organizzazioni – che in cambio delle tasse e del prezzo dei biglietti, sono stati finalmente considerati come “aventi diritto” ad un servizio che presti attenzione alle loro opinioni e i loro suggerimenti.

A questo proposito, il governo del NSW ha creato un sito Web (http://www.nsw.gov.au/haveyoursay) che ha principalmente due obiettivi:

  • Informare e tenere aggiornati i cittadini riguardo al piano di sviluppo dei trasporti
  • Fungere da collettore per la raccolta dei suggerimenti, in maniera analoga a qualsiasi altra piattaforma per il crowdsourcing

Imprese, cittadini, e tutti coloro che risiedono in NSW ed intendono dire la loro, possono farlo in diversi modi:

  • Compilando un form attraverso il sito del progetto (potete dargli un’occhiata qui)
  • Mandando direttamente una mail al ministero dei trasporti pubblici
  • Scrivere una lettera, con campi predefiniti, al ministero dei trasporti pubblici del NSW
  • Partecipando ai forum regionali, una sorta di “meeting” in cui possono partecipare imprese, cittadini ed organizzazioni di vario genere per discutere delle tematiche riguardanti il progetto

Le idee verranno poi vagliate dal personale del ministero, e dopo il 27 Aprile 2012 il governo comincerà ad elaborare il piano di sviluppo ventennale, secondo i suggerimenti ottenuti dai vari canali. “NSW Long Term Transport Master Plan” è un progetto ambizioso, e che, a mio avviso, ridefinisce il concetto di democrazia, concedendo finalmente un maggiore potere ai cittadini e alle organizzazioni che operano all’interno della società.

Crowdsourcing, marketing relazionale e “Open Source Way” stanno finalmente cambiando anche modo di fare politica?

I hope so….

A presto,

Massimiliano

Lo scorso 4 Gennaio la NASA ha lanciato tramite il proprio sito Web un nuovo progetto chiamato Open.NASA, volto ad unificare, espandere e razionalizzare la gestione delle attività Open Source dell’Agenzia.

L’obiettivo è quindi quello di aprirsi maggiormente all’esterno, stimolando contributi di curiosi ed esperti riguardo ai progetti attuali e futuri. Una grande iniziativa, che oltre a contribuire al bene dell’umanità, è a mio avviso anche un modo molto efficace per migliorare la comunicazione dell’agenzia verso i propri stakeholders.

Non mi resta che incollarvi il link grazie al quale potrete scoprire meglio il progetto e le sue finalità:

http://open.nasa.gov/

A presto,

Massimiliano

Come vi raccontavo nei miei precedenti post, i meccanismi Open Source non sono da considerarsi un’esclusiva del mondo dell’informatica. In un mondo che si sta sempre più convertendo alla “filosofia Open”, dalla televisione all’istruzione, dall’economia alla politica, alcune città iniziano a reclamare il primato di “prima città Open Source”, con l’ambizione di essere considerate il nuovo punto di riferimento delle “iniziative Open” a livello globale.

Per ora, le prime pretendenti alla palma di “prima città Open Source” sono Releigh, in North Carolina, Portland, in Oregon e Montreal in Quebec.

Portland

Secondo i sostenitori di Portland, la città pare essere il candidato ideale a diventare il punto di riferimento per il mondo Open, dal momento che nell’ultimo anno ha ospitato importanti conferenze ed incontri, come la Open Source Convention e la Open Source Bridge. Portland è stata inoltre una delle prime città al mondo a sviluppare un progetto di “Open Data”, ospita personaggi come Linus Torvalds e Steve Holden e si è dimostrata terreno fertile per la nascita di nuove start-up operanti nel settore delle tecnologie Open Source.

Montreal

Il presunto primato di Portland è però minacciato da Montreal, che vanta di essere la città con la maggior concentrazione di start-up del settore dei software Open Source. Nella città infatti sono state fondate negli ultimi anni cinque start-up che hanno riscosso ottimi successi:

  • StatusNet: una piattaforma Open Source di microblogging, che vuole rappresentare un’alternativa a Twitter;
  • Vanilla Forums: un software per creare e gestire forum su siti Web, utilizzato su centinaia di migliaia di siti nel mondo;
  • Pressbooks: una “social publishing platform”, utilizzabile per la pubblicazione di libri;
  • Stella: azienda che ha sviluppato un software per il monitoraggio delle prestazioni dei siti Web;
  • Subgraph: azienda che ha sviluppato un software per testare la sicurezza delle reti.

Nella città di Montreal hanno inoltre sede due importanti fondi di investimento, iNovia Capital e Real Ventures. Canonical, l’azienda leader nei servizi di consulenza relativi ad Ubuntu, sembra aver preso Montreal come punto di riferimento per il reclutamento di giovani talenti.

Releigh

In una recente intervista, l’ex sindaco di Montreal, Charles Meeker, ha affermato che il riconoscimento di “prima città Open Source” non passa solamente dall’attrazione di start-up e fondi di investimento, ma soprattutto da un cambiamento politico-culturale. Secondo Meeker, le qualità che possono trasformare una normale città in una città Open Source, sono:

  • La volontà di condividere informazioni;
  • La volontà di ricevere informazioni;
  • L’orientamento alla creatività e all’innovazione.

La città di Releigh ha inoltre intenzione di iniziare un progetto di sviluppo per un framework che possa attrarre start-up e talenti che vogliano operare nel settore Open Source, con la collaborazione della camera di commercio e di altre istituzioni locali. La volontà della città è inoltre quella di iniziare ad ospitare conventions e conferenze sul mondo Open Source, in modo da catalizzare l’attenzione di potenziali investitori e imprenditori nel progetto di Meeker.

Uno, nessuno, centomila.

Vi lascio con una provocazione. Secondo alcuni è inutile cercare di creare un “hub”, ovvero un punto di riferimento, perché le comunità Open hanno per loro natura una struttura decentrata e preferiscono concentrare i propri contributi in comunità virtuali. A questo proposito vi riporto un post che ho trovato sul sito Siliconflorist.com:

Money is important for OS development. Corporate contribution to OS is invaluable. Location *is* irrelevant for much OS contribution, but there could be more community-based OS contribution efforts that centered around meet-ups and on-site activities (because it’s fun).

Se desideraste ottenere maggiori informazioni, vi incollo il link dei tre articoli da cui ho tratto le informazioni per il mio post:

http://siliconflorist.com/2011/02/23/portland-oregon-de-facto-hub-open-source-montreal-quebec-raleigh-north-carolina/comment-page-1/

http://nextmontreal.com/can-montreal-become-an-open-source-startup-hub/

http://opensource.com/government/11/2/raleigh-nc-worlds-first-open-source-city%20

A presto,

Massimiliano