Archivi per November 30, 1999

Mozilla è nota da sempre per il famosissimo browser Open Source “Firefox”. Da alcuni mesi però la fondazione è impegnata nel lancio di un nuovo interessante progetto, chiamato “Living Docs“.

Living Docs è un progetto rivolto a tutti gli appassionati di documentaristica per il Web, tramite il quale è possibile creare dei veri e propri documentari Open Source. Il tutto avviene grazie alla nuova app (made in Mozilla) denominata “Popcorn”, un applicativo Open Source disegnato appositamente per fornire una piattaforma flessibile a tutti coloro che vorranno lavorare ai “Documentari Viventi”.

Per farla breve, Software Open Source per contenuti Open Source. Abbiamo già visto (nel post dedicato al perché del successo di Firefox) quanto la “Open Source Way”, unita ad una strategia di Marketing Virale e Tribale ottimamente pianificata ed implementata, abbiano determinato il grande successo del browser Firefox.

Living Docs seguirà probabilmente una strategia simile, nonostante sia (almeno per ora) rivolto ad una nicchia ben precisa: videomakers indipendenti, prevalentemente dotati di un background ispirato alla “cultura hacker”. Per promuovere e formare all’utilizzo di Popcorn e Living Docs, Mozilla sta programmando una serie di “Hack Days”, durante i quali i partecipanti potranno condividere idee, progetti, codice e partecipare a dei seminari dedicati a come utilizzare al meglio i tool messi a disposizione da Mozilla.

Tra i partner e i finanziatori del progetto si trovano alcuni nomi di spicco nel settore della cinematografia indipendente, ma non solo: The Tribeca Film Institute, The Center for Social Media at American University, ITVS (Independent Television Service) e BAVC (The Bay Area Video Coalition).

Living Docs pare avere tutte le carte in regola per essere un progetto vincente, soprattutto perché Mozilla ha sempre tenuto fede alla propria filosofia e cultura aziendale, fattore che oggigiorno è di importanza cruciale. Ora più che mai, come già ampiamente dimostrato, per determinare il successo di un prodotto non è più sufficiente un posizionamento adeguato, ma è sempre più necessario che esso sia dotato di un “sense providing”, ovvero che il prodotto, l’azienda o il brand sappiano ritagliarsi un “senso all’interno della società”. Il vantaggio di sfruttare piattaforme completamente Open, inoltre, rende più facile per Mozilla attivare “conversazioni” con gli utilizzatori finali, altra condizione che ha assunto una importanza crescente negli ultimi anni.

L’obiettivo di Living Docs è presto individuabile nella sezione in cui Mozilla spiega le finalità del progetto. In poche parole, Mozilla desidera porre l’accento sulla possibilità data agli “web users” di trasformarsi in “web makers”:

Mozilla believes that users of the web should also be makers of the web. We support documentarians and other storytellers through the Mozilla Popcorn project, creating a set of technologies for linking media to the web. We also run events, host gatherings, and create curricula that teaches “web making” skills and literacies.

The web offers a shared commons of images and sounds, conversations, and data about our politics, our histories, ourselves. It transforms audiences into active participants. It opens the door for documentaries to become living, changing, and constantly evolving works.

Se desiderate avere maggiori informazioni a riguardo vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Living Docs, dove, grazie anche al blog ufficiale, potete seguirne gli ultimi sviluppi.

A presto,

Massimiliano

L’esempio di come le tecniche di Tribal, Viral e Guerrilla marketing possano essere messe in atto in maniera incredibilmente efficace, congiuntamente con Crowsourcing e Open Innovation, viene – guardacaso – proprio da un software Open Source: il famoso browser Web Mozilla Firefox.

Firefox è un browser Web Open Source prodotto da Mozilla Foundation, disponibile per Windows, Linux, Mac OS, Solaris. Il software è stato realizzato da programmatori volontari in tutto il mondo, ed è oggi il secondo browser per utilizzo, dopo Internet Explorer.

Il progetto è da sempre portato avanti con risorse limitate, soprattutto se confrontate con quelle a disposizione di colossi come Microsoft, Apple e Google. Gli obiettivi che si poneva Mozilla per la creazione del suo browser erano di sviluppare un software semplice, sicuro, stabile, personalizzabile, compatto (la versione per Windows occupa solo 7-8 mb), veloce, con una piattaforma di sviluppo flessibile per creare interfacce utenti in maniera molto rapida.

Per raggiungere questi obiettivi, il codice sorgente di Firefox non era solo Open Source, ma la stessa struttura architetturale del prodotto poteva essere facilmente configurata e parametrizzata secondo le proprie esigenze. In pratica, mediante gli strumenti messi a disposizione, era possibile creare estensioni facilmente integrabili nel prodotto.

La storia del browser inizia durante il lancio della versione 1.0 di Firefox, quando Mozilla lancia una pagina Web denominata “spreadfirefox.com” (diffondi Firefox), creata con lo scopo di sensibilizzare i navigatori del Web ad utilizzare il nuovo browser in alternativa a Internet Expolorer. Nel dicembre 2004 viene lanciato il sito “Firefox Flicks”, tramite il quale gli utenti di Firefox potevano inviare il proprio video pubblicitario. Il progetto, durato cinque mesi, ottiene un grande successo, raccogliendo grazie ad un concorso centinaia di migliaia di video. Mozilla lancia successivamente sul Web alcuni brevi video virali che mostrano (in maniera esilarante) l’esperienza di utilizzo del browser. Anche questa iniziativa ottiene un enorme successo, con più di 500.000 download in meno di una settimana, a dimostrazione dell’efficacia delle tecniche virali a basso costo rispetto agli enormi budget a disposizione della concorrenza.

Un altro evento organizzato da Mozilla è la raccolta fondi finalizzata ad acquistare uno spazio pubblicitario su una pagina del New York Times, il giorno del lancio della versione 1.0 di Firefox. Alla raccolta fondi partecipano migliaia di persone, che donano in tutto più di 250.000 dollari; la stessa operazione ha un grande successo anche in Germania, ove Mozilla raccoglie più di 40.000 euro in meno di una settimana, con l’obiettivo di pubblicizzare il proprio browser sul Frankfurter Allgemeine.

Per il lancio di Firefox 2.0, Mozilla decide di avvalersi ancora una volta della creatività dei propri utenti/sviluppatori per dar vita ad un enorme crop circle raffigurante il logo di Firefox. Tale iniziativa, eseguita da dodici studenti, aveva l’obiettivo dimostrare il loro amore sconfinato per Firefox, in modo che fosse visibile anche dallo spazio. Naturalmente, la realizzazione del crop circle,  viene filmata e fotografata da un elicottero e caricata in rete, in modo da accrescere la “viralità” dell’iniziativa.

Oggi Firefox, che partiva da una quota di mercato dello 0% nel 2005, contro colossi del calibro di Internet Explorer, ha una quota di mercato (su computer desktop) del 20,9 % (Marzo 2012), è il secondo browser più utilizzato al mondo, ed è arrivato alla sua versione 11.0. Il suo maggior rivale è ancora Internet Explorer, anche se ultimamente si sono affacciati anche altri browser, come Google Chrome, Opera e Safari.

Spread Firefox coordina tuttora una serie di sforzi volontari per promuovere Firefox e focalizzare le energie della community su alcuni specifici obiettivi. I membri della comunità di Firefox, negli anni scorsi, sono inoltre intervenuti nella diffusione del browser, inserendo link e button dai propri siti e blog verso Mozilla.

“È stata l’azione del marketing virale a permettere a Mozilla Firefox di diffondersi capillarmente” (http://gruppowhynot.wordpress.com/2006/11/27/il-caso-firefox/).

A mio avviso però, la forza della strategia di Mozilla non sono state esclusivamente le campagne di comunicazione e promozione virali, ma lo stesso DNA virale del prodotto, derivante dalla sua natura Open Source, che ha trasformato la sua comunità di sviluppatori e sostenitori (migliaia in tutto il mondo) in veri e propri “evangelizzatori”.

Se desiderate maggiori informazioni riguardo al “Caso Mozilla Firefox”, vi consiglio di leggere il “Case Study” che potete trovare all’indirizzo http://ifipwg213.org/system/files/sandeep2.pdf .

A presto,

Massimiliano